Alta, profumata e leggermente croccante, la pizza al taglio è uno degli alimenti più famosi e consumati al mondo.
La pizza come la conosciamo oggi è stata inventata nel diciannovesimo secolo a Napoli (ovviamente) dal cuoco Raffaele Esposito. Si tratta di un’informazione abbastanza risaputa, ma forse in pochi sanno che la pizza al taglio è persino più antica della pizza stessa.
Sembra un controsenso, vero? Come può la pizza al taglio precedere la pizza classica?
La storia del Libum, l’antenato della pizza al taglio
Prima che Raffaele Esposito desse i natali al piatto più amato al mondo, in Italia era prassi comune acquistare pezzi di focaccia conditi con formaggio, salumi e verdure cotte.
Questa tradizione della nostra “cucina da strada” ha origini antichissime, al punto che sembra risalire alla Roma Imperiale.
Intorno al primo secolo avanti Cristo, le coltivazioni di grano iniziarono a sostituire quelle dei cereali, e sulle tavole dell’impero il pane bianco sostituì la focaccia di farro. Ma questo piatto non sparì mai del tutto.
Nelle vie dell’antica Roma era possibile trovare venditori ambulanti che servivano pezzi di “libum” conditi con verdure e pesce. Il libum è una focaccia realizzata con farina di frumento, che per consistenza e sapore si pone esattamente a metà strada tra la nostra piada e la pizza.
Il libum era ritenuto un piatto povero, ma per il suo sapore gradevole veniva consumato da chiunque, al punto che ne troviamo tracce persino nelle opere di Virgilio.
L’autore dell’Eneide descrive nel dettaglio come veniva preparato questo piatto con la farina di cereali, e viene spontaneo delineare delle somiglianze con la nostra amata pizza al taglio.
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