La “piada” è un alimento semplicissimo le cui origini si perdono nelle nebbie del tempo.
Del resto, stiamo parlando di una focaccia ai cereali semplice da preparare, molto apprezzata da numerose culture che hanno abitato la penisola italiana.
Grazie ai documenti e ai reperti storici a nostra disposizione, possiamo far risalire la sua origine all’antica Etruria (XVII secolo a.C.), dove veniva preparata con farina di spelta e rappresentava l’alimento base della cucina etrusca; tuttavia, non sarebbe certo una sorpresa scoprire che le sue radici risalgono a periodi ancora più antichi.
Durante il periodo romano, la coltivazione di cereali venne sostituita dal grano e il consumo di focacce azzime diminuì in favore del pane lievitato. Questo ovviamente non portò alla scomparsa della piadina, che veniva comunque servita accompagnata da vino e formaggi, ma divenne un piatto poco diffuso, riservato alle persone più facoltose.
La piadina nel medioevo, la nascita della “piada”
Nel corso della storia, le focacce sono passate dall’essere considerate un piatto comune, al diventare una pietanza destinata all’alta nobiltà.
Fu con l’introduzione della peste che la piada tornò a diffondersi tra le classi medio/povere. Durante gli anni della piaga, la popolazione italiana non aveva la possibilità di acquistare grano tenero e dovette utilizzare farine meno pregiate, realizzate con ghiande, castagne o mais.
Per sfamarsi, i cittadini preparavano focacce sottili, da mangiare insieme a verdure ed erba di campo. Queste focacce si diffusero in tutta Italia assumendo nomi differenti (come plàdena o plàtena), ed entrarono a far parte della nostra cucina come un sostituto povero del pane. Il termine “piada”, che sarebbe poi diventato il nome ufficiale di questo piatto, gli fu dato dal Cardinale Angelico nel quattordicesimo secolo, che in una missiva alla Camera Apostolica in cui erano elencati i tributi della città di Modigliana riportava, appunto, “2 piade”.
La piadina ai giorni nostri
La piadina passò dall’essere l’alimento base della popolazione, fino a diventare un prodotto destinato alle persone abbienti.
In epoca medioevale era considerata il prodotto simbolo delle classi più povere, almeno finché nel suo impasto non venne aggiunto lo strutto, che rese la sfoglia più saporita e golosa. Questa versione della classica piada prese il nome di “piadina” e divenne una piacevole alternativa al pane. Nel secondo dopoguerra iniziarono ad aprire piccoli chioschi che servivano questo piatto ai passanti ed oggi è considerato il simbolo dello street food italiano, di cui ne consumiamo per un valore pari a 200 milioni di euro all’anno.
Per una piadina preparata secondo tradizione, affidatevi a Porto’s
Se volete assaggiare una piada preparata secondo la tradizione romagnola (parliamo della versione con farina tipo 0 e strutto, non quella preparata con le ghiande) passate da Porto’s. Troverete i nostri locali in Via Cecchi 86 e in Viale Trieste 200 di Pesaro.